SPALLETTI: "DIMARCO FUORI, ORA ALZIAMO IL LIVELLO"

Meno di 24 ore all'attesa sfida tra la Nazionale Italiana e la Svizzera agli ottavi di finale di Euro 2024 nello stadio che ci ha fatto sognare ed emozionare nel 2006 quando abbiamo alzato al cielo la Coppa del Mondo: siamo tornati a Berlino, all'Olympiastadion, c'è ancora Gigi Buffon, capo delegazione dell'Italia, che ha ispirato non poco il ct Luciano Spalletti alla vigilia di questa gara fondamentale. Non a caso, sia ai microfoni di SkySport che in conferenza stampa, oltre a sciogliere i dubbi di formazione e chiarito le condizioni fisiche di due calciatori della nostra difesa, il ct ha suonato la carica spiegando cosa si aspetta sabato dai suoi uomini.

Bastoni ok, Dimarco out

Ai microfoni di SkySport, alla precisa domanda di come stanno gli interisti Bastoni e Dimarco, il ct Spalletti ha spiegato che il primo "è da valutare bene, ha fatto l'allenamento e questo ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo". Tradotto in parole povere: sarà della partita. Notizie negative, invece, da Dimarco che "non è recuperabile, non ci sarà". Qualche indicazione anche sul numero dei difensori. "Giocheremo con qualcosa che assomiglia alla difesa a quattro". Una battuta anche su Nicolò Fagioli se sarà o meno della partita. "È un discorso facile da fare. Se hai giovani che spingono serve creare lo spazio che meritano. Con la sua naturalezza è adattissimo al suo ruolo". Un altro dubbio è stato sciolto: al posto dello squalificato Calafiori giocherà Mancini. "Ha esperienza", ha sottolineato il ct.

La chiave per vincere

Con la massima onestà intellettuale, il commissario tecnico ha spiegato alla stampa che a questo punto del torneo bisogna fare "qualcosa di meglio di quanto fatto fino ad ora" spiegando come è stato vissuto il sorteggio dei gironi con l'Italia finita in un girone di ferro con Spagna, Croazia e Albania. "Il sorteggio è stato difficile, i calciatori l'hanno un po' subito come probabilmente anche io, c'era da passare il turno". Adesso, però, dovrebbe essere un'altra storia almeno dal punto di vista mentale. "Mi aspetto di vederli più sciolti, la considerazione va subito sullo scontro diretto. Non vanno fatti più ragionamenti e calcoli sulla prestazione, bisogna agire. Al turno successivo si arriva se si vince questa partita", sottolinea Spalletti.

A tal proposito, il nostro ct ha ricordato che fino ad oggi l'Italia non è stata capace di "esprimere il livello che siamo capaci di esprimere, in alcuni momenti sì, ma non lo abbiamo mantenuto nel tempo. Dobbiamo renderci conto che non ci possiamo permettere di avere quei cali di tensione che abbiamo avuto all'inizio dei due secondi tempi". Per questa ragione si aspetta una personalità maggiore rispetto a quanto fatto vedere fino a oggi nelle tre gare del girone eliminatorio. Una battuta anche su Scamacca considerato un uomo di qualità che può far gol in qualsiasi momento: alla domanda se giocherà l'attaccante dell'Atalanta o Retegui, Spalletti ha chiarito che entrambi saranno della gara. "È l'unico dubbio che ho, nel senso che tutti e due faranno parte della partita, non ce ne sarà uno che rimarrà fuori, danno tutti e due grandissime soluzioni, un pochino differenti nelle caratteristiche".

"Abbiamo rivissuto Berlino"

A proposito di Buffon, la sua presenza è fondamentale per la nuova generazione di calciatori che assorbe quanto più possibile da un mostro sacro come Gigi. Lo ha sottolineato lo stesso Spalletti quando ha spiegato che "ci ha parlato di quella finale, ci ha fatto rivivere quella emozione che abbiamo vissuto da casa, sappiamo che abbiamo anche questo confronto da onorare, è una responsabilità in più come lo è quella di sapere di avere tifosi in tutti il mondo". A tal proposito, ha ricordato la meravigliosa formazione che ci fece alzare al cielo azzurro di Berlino il trofeo più importante. "Bisogna essere molto simili a quelli lì (i campioni del mondo, ndr) per poterli ripagare della gioia che ci hanno dato".

Il pericolo chiamato Svizzera

Ai microfoni di SkySport, Luciano Spalletti ha spiegato cosa si aspetta dai nostri avversari che ci hanno fatto penare non poco negli ultimi due scontri diretti. "La Svizzera ha un blocco squadra unito, è difficile anche ripartire e trovarli lunghi tra i reparti. Non difendono la porta ma leggono che tipo di palla gli avversari stanno gestendo. Loro stanno sempre in 20-25 metri, aggrediscono velocemente e se non sei pronto diventa difficile ragionare. Dobbiamo avere equilibrio e una forza mentale importante".

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