NEWEY, L’INGEGNERE CHE TUTTI VOGLIONO (FERRARI COMPRESA): “IL FUTURO DELLA F1 SONO MACCHINE PICCOLE, LEGGERE ED ECOLOGICHE”

L’ingegnere visionario ha una visione: macchine più piccole e leggere. Per la Formula 1 ma non solo. Adrian Newey, il progettista geniale che ha reso la Reb Bull il fenomeno che è, lo vede o meglio desidera così, il futuro delle auto: rimpicciolito. Per una questione non solo sportiva, ma anche di ecologia e responsabilità sociale. “Le monoposto sono diventate molto grandi. Sono veloci e pesanti, e credo che questo sia un po' un peccato. La F1 potrebbe passare a vetture molto più piccole, leggere ed efficienti dal punto di vista aerodinamico. Forse in questo modo si potrebbe iniziare a cambiare la situazione rispetto a questi mostri da tre tonnellate che distruggono le nostre strade creando delle buche”. È un ragionamento molto acuto, quello dell’ingegnere inglese, 65 anni, che tutto il paddock si contende (Ferrari compresa). E incrocia temi diversi: tecnico e pratico, ma anche filosofico.

"Le auto della F1 influenzano quelle sportive su strada”

In una lunga intervista al magazine britannico Autosport, spiega l’influenza del motorsport sulla vita quotidiana: “Tutto ciò che le auto di F1 rappresentano, tende a essere reso popolare negli showroom. Il cambio con le palette al volante è nato in F1. E ora è diventato molto diffuso anche sulle auto stradali. Quando negli Anni 80 i motori turbo sono stati introdotti per la prima volta in F1, si tendeva a vedere un maggior numero di auto stradali con motori turbo. Guardate le ali in fibra di carbonio: la maggior parte delle auto sportive che si vedono oggi in autostrada hanno una specie di ala che si alza e si abbassa”. La F1, insomma, fa scuola. E potrebbe anche fare educazione.

Newey e le macchine meno inquinanti

Anche su temi ambientalisti. Newey introduce un altro punto di vista: “Si parla molto, giustamente, di ecologia e di come ridurre gli effetti dell’automobile sul pianeta. Ciò che si tende a fare è soprattutto accompagnarlo con un’ossessione per la riduzione delle emissioni, magari attraverso le batterie o l’idrogeno, senza utilizzare combustibili fossili. Ma la cosa più importante per me è la quantità di energia utilizzata dall’auto: non importa da dove provenga perché anche se arriva da una turbina eolica, non è assolutamente un’energia a zero emissioni di carbonio”. Per questo, meglio vetture molto più piccole.

Il futuro della Formula 1

Per Newey, è una questione di equilibrio tra esigenze diverse, “tra spettacolo e responsabilità sociale, anche se il consumo di carburante delle auto in termini di inquinamento causato dallo sport è, in realtà, minimo. Inquinano di più le persone che partecipano alle gare, come nel calcio in qualsiasi altro sport internazionale”. In più, la F1 vive in perenne contraddizione tra regole tecniche sempre più stringenti e una domanda di show ed emozioni, specie per gli spettatori in tv: “La televisione sembra rallentare le auto. E guardare un’auto dalle prestazioni moderate non è molto emozionante. Le auto devono essere adeguatamente veloci anche solo per iniziare a sembrare veloci in tv”. Buona visione.

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