SINNER: “HO SEMPRE CERCATO DI COMPORTARMI ONESTAMENTE, IN QUESTI MOMENTI VEDI CHI NON TI è DAVVERO AMICO”

“Sì, ero preoccupato. Sono sempre stato molto attento, ho sempre cercato di comportarmi onestamente in campo, chi mi conosce sa che non ho fatto e non farei mai nulla che va contro le regole”. Inizia così la versione di Jannik Sinner. Il tennista italiano, n.1 al mondo, da New York dove lunedì inizierà lo Us Open, l’ultimo Slam della stagione, ha parlato del caso della positività e dell’assoluzione nel processo doping che lo ha visto protagonista. “Non è ideale dover gestire una questione come quella della mia positività prima di uno Slam. Non ho fatto nulla di sbagliato, ho giocato per mesi con questa cosa in testa. È un sollievo aver ricevuto prima questo risultato. Cercherò di giocare e divertirmi”.

Sinner: “Ecco come è andata la vicenda Clostebol”

La questione per lui è durata a lungo. Da marzo, Jannik e il suo staff erano gli unici – salvo qualche eccezione – a sapere cosa stava rischiando. E ora la riassume così: “È stato un processo molto lungo, ho dovuto prendere decisioni in questo periodo. C’erano scadenze da rispettare, non si può scegliere quando completare ogni fase. Sono felice che sia finita e sono felice di aver ottenuto un risultato favorevole. Quando mi hanno informato che ero positivo, inizialmente abbiamo cercato di capire che sostanza fosse, e Umberto Ferrara (il preparatore atletico, ndr) ha capito immediatamente che era il suo spray. In base a quella rivelazione, abbiamo risposto immediatamente alle autorità e quello è stato il motivo per cui sono riuscito a giocare. Sapevamo tutto, sapevamo da dove veniva la sostanza e come era entrata nel mio corpo".

Sinner: “Non mi fido più di Ferrara e Naldi”

Una delle decisioni è stata quella di licenziare i due protagonisti del caso: il preparatore atletico Ferrara che aveva acquistato il farmaco che lo ha contaminato e il fisioterapista Giacomo Naldi che lo ha usato prima di massaggiarlo: “Ferrara e Naldi hanno dato un contributo importante alla mia carriera. Ma a causa di questo errore, ora, non ho più la fiducia per continuare a lavorare con loro. C’è bisogno di aria nuova nel team”.

Sinner: “Ho capito subito cosa fosse successo”

E ancora, sui casi di altri sportivi giudicati diversamente dal suo: “Ogni giocatore che viene trovato positivo deve attraversare lo stesso processo, non ci sono scorciatoie. Capisco la frustrazione degli altri giocatori che magari hanno dovuto aspettare tanto tempo per essere giudicati, ma può darsi che loro non sapessero da dove veniva e come era entrato nel loro organismo. Noi abbiamo capito tutto immediatamente. Chi mi conosce sa che non ho fatto e non farei mai nulla che va contro le regole. È stato molto difficile per il mio team, e lo è ancora. In questi momenti si vede chi sono i tuoi amici e quelli che non lo sono”.

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