TOTò SCHILLACI è MORTO: ADDIO ALL'EROE DI ITALIA '90, AVEVA 59 ANNI. AVEVA UN TUMORE AL COLON

L’eroe delle Notti Magiche, Totò Schillaci, non ce l’ha fatta. Il mondo del calcio perde il grande protagonista, e capocannoniere con sei gol, di Italia ’90. Tutti noi perdiamo un uomo straordinario.

Siamo cresciuti con i suoi gol: i più anziani hanno esultato in diretta grazie alle sue prodezze, sognando un titolo mondiale miseramente svanito in quella sciagurata semifinale di Napoli contro l’Argentina di Diego Armando Maradona, mentre i più giovani attraverso i racconti di padri, zii e nonni o aiutati dalla tecnologia di oggi, con i tanti video su YouTube. 

Schillaci, chi era l'ex attaccante azzurro: età, carriera, la malattia, le mogli. È stato l'eroe delle notti magiche di Italia '90

Chi era

Schillaci resta per tutti noi l’uomo che accese un’estate e un paese intero. Ci lascia a 59 anni per un tumore al colon ed era già stato operato due volte. È stato un grande esempio di resistenza contro una malattia subdola e spietata. L’ex bomber della Nazionale si era sposato due volte, con Rita e Barbara. Lascia tre figli: Jessica, Mattia e Nicole. Schillaci ha mosso i primi passi nel Messina. Con due grandi allenatori: prima con il professor Franco Scoglio, poi con Zdenek Zeman. Ed è proprio il tecnico boemo a lanciarlo in B. Schillaci ripa la sua fiducia con 23 gol. Nel 1989 il balzo in avanti con l’arrivo alla Juventus. Un anno magico il suo, 15 reti in 30 gare di campionato, che convincono il c.t. dell’epoca, Azeglio Vicini, a convocarlo per i Mondiali di Italia ’90, torneo nel quale un paese intero sogna il quarto titolo iridato, otto anni dopo il Mundial di Spagna ’82. Inizialmente Totò è una riserva di Andrea Carnevale, ma il suo gol all’Austria, quattro minuti dopo il suo ingresso in campo, stravolgono le carte in tavola. 

Le Notti Magiche

Perché il calcio è anche questo: imprevedibilità e capacità di leggere il momento. Schillaci è il nostro Re Mida: trasforma in oro (e in gol) ogni pallone che tocca. E diventa l’eroe nazionale, capace di trascinare l’Italia fino alla semifinale, trovando anche il gol del vantaggio, ma il pareggio di Caniggia, su un’uscita a vuoto di Walter Zenga, prolunga il match ai supplementari (in un lunghissimo recupero) e ai rigori. Gli errori dagli 11 metri di Roberto Donadoni e Aldo Serena fanno il resto. Ci resta la consolazione della finalina vinta contro l’Inghilterra, che vale con grandi rimpianti il terzo posto. Terminata l’avventura Mondiale, si spegne anche la scintilla di Schillaci in Nazionale.

Passa all’Inter nel 1992, ma in nerazzurro non brilla e decide allora di andare in Giappone, nello Jubilo Iwata. Nel 1997 l’addio al calcio. Intraprende la carriera televisiva con la partecipazione all’Isola dei Famosi, a Quelli che il calcio, il ruolo di un boss mafioso nel quinto episodio della terza stagione della serie “Squadra antimafia – Palermo oggi” e Pechino Express. Mancherà all’Italia intera, non solo al mondo del calcio. Addio, uomo delle Notti Magiche.

 

La malattia

L'ex calciatore era stato ricoverato in gravi condizioni lo scorso 7 settembre nel reparto di pneumologia dell'ospedale Civico a Palermo. Lo comunica l'azienda sanitaria. Il bomber della Nazionale, della Juve e dell'Inter sembrava nei giorni scorsi rispondere alle cure del medici. Tanto che i bollettini segnalavano un leggero ma costante miglioramento.

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