MAX VS. LANDO, L'EX PILOTA DI F1 LAMMERS: "M CHE COSA PRETENDEVATE? PREGO S'ACCOMODI?"

"La Formula 1 è uno sport come nessun altro sport ma allo stesso tempo è proprio come tutti gli altri. Lo spirito di competizione è ciò che vogliamo. Domenica scorsa appena prima di crollare addormentati davanti alla tv, al GP d'Austria sono partire le emozioni! Quella lotta per la vittoria che tutti noi volevamo così disperatamente. Ne è venuta fuori una battaglia dura, al termine della quale Norris ha avuto la peggio, Ne sono dispiaciuto e sono sicuro che non sia stato l'esito che Verstappen avrebbe voluto. A lui premeva unicamente la sola posizione che conta nello sport: la vittoria!

Max non voleva che il suo amico finisse a bocca asciutta, assolutamente no! È stata colpa di Max, di Lando, di entrambi? Cosa importa? Guardate cosa succede nel calcio, anche in questi giorni agli Europei. Di episodi controversi tra i giocatori se ne verificano come minimo una cinquantina a partita. L'arbitro fischia, calcio di punizione e poi si prosegue. Dobbiamo per questo odiare i due giocatori che si scontrano? No, certo che no! O meglio, sarebbe meglio di no. L'odio è un sentimento sbagliato e - soprattutto nello sport - ne ce ne dovremmo tenere alla larga.

Che cosa pretendevate? Che Max e Lando si scambiassero reciproche cortesie in pista come due buoni amici? Ma anche no! Quindi lasciamoli combattere e lasciate che siano i commissari a giudicare ciò che è giusto e permesso. Quanto a noi, godiamoci questi meravigliosi piloti e le loro personalità: sono il sale del nostro sport. Stavolta è andata così, e la stagione è ancora molto lunga.

Amiamo la Formula1?Allora dobbiamo amare tutti i suoi protagonisti!

Prepariamoci a divertirci: l'Inghilterra è il posto giusto per una sana sfida sportiva!"

"Che cosa pretendevate? Che Max e Lando si scambiassero reciproche cortesie in pista come due buoni amici? Lasciamoli combattere e lasciate che siano i commissari a giudicare ciò che è giusto e permesso. Quanto a noi, godiamoci questi meravigliosi piloti e le loro personalità: sono il sale del nostro sport. Stavolta è andata così, e la stagione è ancora molto lunga". L'episodio-chiave del GP d'Austria continua ad alimentare discussioni nell'ambiente del motorsport sulla rotta che dalle Alpi della Stiria porta alla verde campagna del Northamptonshire per il GP d'Inghilterra a Silverstone. Uno dei commenti più "ficcanti" (via social s'intende, che cosa pretendevate, scriviamo anche noi) porta la firma di Jan Lammers, pilota di Formula Uno degli anni Settanta e vincitore della 24 Ore di Le Mans del 1988 con la Jaguar. Qui sopra ne avete letto l'acme, più avanti le sue premesse e un - a nostro giudizio interessante - parallelismo con il calcio ispirato all’attualità degli Europei in corso in Germania. Di nazionalità olandese, Lammers, come uno dei due protagonisti del fattaccio di Spielberg, quindi non del tutto al riparo da un possibile (forse "imparabile", per proseguire nell'accostamento calcistico) vizio di "campanilimo". Tra tanti però noi i pensieri di Lammers li abbiamo scelti per la loro appassionata adesione a uno spirito agonistico che tutti invocano nel nome dello spettacolo ma poi tutti condannano e la Formula Uno stesso censura, di fatto mortificandolo e in buona sostanza contraddicendo se stessa e la propria missione sportiva. Spirito agonistico forse spinto all'eccesso, ad un prezzo possibilmente carissimo, ma fa parte del gioco, di un gioco molto serio che i piloti calcolano senza fare e senza farsi sconti. E alla fine ancora una volta viene da dire (insieme a Jan): che cosa pretendevate? Prego s'accomodi?

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