JUVE, GIUNTOLI SU THIAGO MOTTA. MA IL TECNICO POTREBBE RESTARE A BOLOGNA UN ALTRO ANNO

Torino, 27 marzo 2024 – È rebus allenatore in casa Juventus. Le voci abbondano, ma per ora il punto fermo è il contratto fino al 2025 di Max Allegri. Non è un aspetto banale perché un cambio della guardia significherebbe impiegare risorse economiche per chiudere il rapporto con l’attuale tecnico e investirne altrettante su un nuovo allenatore. Non una decisione facile per la proprietà Juve che deve certo puntare al ritorno al vertice ma anche salvaguardare dal punto di vista finanziario i bilanci. Il mese di aprile, inoltre, dirà molto del futuro di Allegri con la doppia semifinale di Coppa Italia da giocare e un calendario in campionato non facile nella lotta con il Milan al secondo posto, con annesso scontro diretto allo Stadium. Insomma, per il prossimo anno il punto verrà fatto presumibilmente a fine mese di aprile quando le cose saranno un po’ chiare e, chissà, Allegri avrà arginato il momento di crisi che ha sancito la seconda stella sulla maglia dell’Inter.

Giuntoli su Motta, ma occhio a Conte

Ci sono diversi allenatori emergenti in Serie A e tra questi Thiago Motta, con il Bologna quarto, ha destato l’attenzione di Cristiano Giuntoli, che non sta fermo sul mercato nel caso in cui si prendesse la decisione di sostituire Allegri. L’allenatore del Bologna è il primo della lista del direttore tecnico ma un’ala societaria avrebbe in serbo anche il nome di Antonio Conte, per un ritorno di fiamma con un allenatore capace di iniziare il ciclo vincente dopo Calciopoli. Tutto però passa dalla decisione o meno di cambiare Allegri e per ora nulla di definitivo emerge dalla Continassa. Pubblicamente la dirigenza ha speso parole di fiducia verso Max, ma il recente periodo di crisi ha un po’ incrinato alcune sinergie prospettiche e non si può escludere un cambiamento. In ogni caso, se Allegri vincesse la Coppa Italia e portasse a termine il ritorno in Champions League avrebbe grosse possibilità di restare, ma probabilmente senza rinnovo di contratto, con la Juve pronta a tenersi le mani libere dal 2025 in avanti. Ed è proprio su questo schema che il nome di Motta resta in ballo. Dalla Francia si mormora che Thiago abbia portato a conoscenza del Bologna l’approccio di diversi club, ma al contempo non ha escluso la permanenza per un altro anno, a maggior ragione in caso di qualificazione Champions League. E allora qui si potrebbe incastrare tutto: Allegri che resta fino al 2025 in scadenza e poi fa spazio a Motta. La Juve, così facendo, risparmierebbe i soldi della transazione e potrebbe investire con più calma su un nuovo allenatore, contando anche sulla rifondazione di un ciclo grazie ai proventi Champions e Mondiale per club. Ovviamente, nessuno alla Continassa vuole un anno di transizione e infatti il mercato estivo sarà intenso, ma se Allegri finisse bene l’anno si potrebbe comunque andare a caccia di trofei la prossima stagione cercando di migliorare qualitativamente una rosa che per più di metà campionato aveva tenuto il passo dell’Inter. I nomi sono sempre i soliti, partendo da Teun Koopmeiners, passando per Lewis Ferguson e finendo con Hojbjerg, che potrebbe tornare di moda a giugno.

Attenzione a Wendell

Sono tanti gli obiettivi di mercato della Juve di Giuntoli per l’estate. Il direttore sonda difensori, c’è Riccardo Calafiori, mediani, ma anche giocatori duttili e adattabili a più ruoli. Se il difensore del Bologna è costoso, si parla di 25-30 milioni di euro, che rischiano di diventare di più in caso di convocazione all’Europeo, Giuntoli ha allora deciso di sondare obiettivi più fattibili dal punto di vista economico. L’ultimo nome è quello di Wendell, trentenne brasiliano in forza al Porto. Wendel è un giocatore molto adattabile, può fare il terzino sinistro, l’esterno a tutta fascia ma anche il difensore centrale. Sarebbe il sostituto perfetto di Alex Sandro ormai giunto a fine corsa alla Juventus. Wendell ha anche esperienza europea e di Champions League e ha dimensione internazionale avendo giocato anche al Bayer Leverkusen. Ora è in Portogallo dove in stagione ha giocato 26 partite totali tra campionato e coppe con 4 gol e 3 assist a referto. Il Porto non può chiedere la luna perché lo ha pagato circa 5 milioni nel 2021 e ha il contratto in scadenza nel 2025, significa che l’estate è l’unica finestra disponibile per cederlo incassando qualcosa. Qualcosa si muove anche sul fronte Leon Goretza, mediano classe 1995 del Bayern Monaco e della nazionale. La Juve lo segue, ma anche la Premier, dove lui preferirebbe andare con Chelsea, United e West Ham alla finestra. Priorità all’Inghilterra ma anche l’Italia lo intriga e l’ipotesi Juve non è da scartare. Resta però chiaro come Giuntoli voglia uno tra Koopmeiners e Ferguson come colpo principale e per finanziare l’operazione la pedina sacrificabile resta Matias Soulè.

Lanzafame: “Allegri il migliore nella gestione di una crisi”

Tifosi abbastanza divisi sulla figura di Max Allegri dopo il brutto ciclo di risultati. C’è chi vorrebbe un cambio, chi invece continua a essere riconoscente ma di sicuro l’addio alla lotta Scudetto è stata una brutta botta per l’ambiente juventino che infatti continua a faticare nella risalita. Una sola vittoria nelle ultime otto e non solo la fuga interista ma anche il sorpasso milanista. Chi non getta tutte le colpe su Max Allegri è stato Davide Lanzafame, ex juventino, solo quattro partite tra i professionisti ma è cresciuto nel settore giovanile, al sito tuttojuve: “Credo che la Juve sia in linea con i risultati, sta lottando per il secondo posto - le parole dell’ex ora allenatore al Borgaro in Eccellenza - Forse nelle ultime partite è calata la concentrazione, ma Allegri resta un allenatore vincente, un maestro e non poteva capitare allenatore migliore nella gestione di una crisi. Con un altro tecnico non oso immaginare cosa sarebbe successo”. Si parla però di un cambio e si balla tra i nomi di Antonio Conte e Thiago Motta. Il pensiero di Lanzafame: “Conte è il top, una eccellenza, ma Motta sta facendo qualcosa di incredibile. Non solo al Bologna ma mi piace pensare anche la salvezza a La Spezia, di fatto miracolosa. Per me è fonte di ispirazione, è uno dei profili più importanti in Italia e in Europa”.

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