IL CAMBIO DI PROSPETTIVE DELLA RED BULL

Era nell’aria e puntualmente è arrivato: la McLaren ha sorpassato la Red Bull nella Classifica Costruttori dopo il Gran Premio d’Azerbaijan. Sembrava ormai inevitabile che ciò accadesse, visto lo slancio della MCL38 e il contestuale arretramento prestazionale della RB20, una vettura incapace di progredire e che sta subendo il ritorno delle maggiori contendenti presenti in griglia: la già citata McLaren, la Ferrari e la Mercedes.

Il team di Milton Keynes esce da Baku parecchio ammaccato, e non solo in senso figurato. La gara di Sergio Perez si è conclusa in maniera disastrosa, con la necessità di ricomporre la sua monoposto dopo l’impatto, al penultimo giro, con la SF-24 di Carlos Sainz.

La Red Bull è al limite con il budget e potrebbe quindi trovarsi in difficoltà anche nella produzione di nuovi componenti per questo ultimo scorcio di mondiale 2024. Christian Horner ha ammesso che saranno necessari sforzi straordinari in ogni ambito per rimettere insieme la RB20 numero 11 in vista del GP di Singapore, le cui verifiche tecniche sono previste per giovedì.

Ma questo è forse il problema minore in una situazione molto più grande e seria, forse compromessa. Difficilmente, in questo momento, possiamo immaginare che i “Tori caricanti” riescano a difendere il titolo costruttori.

Nel campionato piloti ci sono più speranze, grazie al vantaggio accumulato da Verstappen nel primo terzo di stagione, ma resta da vedere se ciò basterà, soprattutto alla luce delle ultime prestazioni, che sono state decisamente deludenti. Anche Max è apparso più opaco, meno determinato e volitivo del solito, a tal punto che a Baku ha subito la rimonta di un ritrovato Perez.

Red Bull: da preda a cacciatrice

D’ora in poi cambia la dinamica“. Questo è stato il commento di Horner dopo il Gran Premio di Baku, osservando mestamente la classifica che confermava ciò che era nell’aria. Il team principal inglese, considerato da molti uno dei responsabili della crisi che la squadra sta vivendo, a causa delle lotte di potere avviatesi a fine 2023 e aggravate dalla vicenda personale, l’Horner-gate ha ammesso che il colpo è stato duro.

Essere stati scavalcati impone un cambio di paradigma. Horner ha dichiarato che, da questo momento in poi, la Red Bull sarà più aggressiva, e che le sette gare e le tre Sprint ancora da disputare rappresentano l’occasione per rimettere in carreggiata la stagione. Non è più il momento di difendersi e appare evidente che la politica di correre con cautela finora non ha pagato. La Red Bull ha cercato di gestire il suo vantaggio, ma così facendo ha permesso alla McLaren di rientrare.

Questo rischio potrebbe verificarsi anche nel campionato piloti. La rimonta di Lando Norris, dalla quindicesima posizione fino a precedere Verstappen al traguardo, è indicativa del vero potenziale della MCL38 e del calo di competitività della Red Bull RB20, che l’anno scorso era abituata a compiere questo tipo di rimonte quando si trovava a partire nelle retrovie a causa della sostituzione della Power Unit.

La Red Bull cerca di aggrapparsi agli elementi positivi emersi dall’Azerbaijan, come la solida prestazione di Perez. Ma può bastare un piccolo segnale positivo (tale è) in un mare così agitato? Horner parla di un cambio di strategia, di maggiore aggressività, ma quale potenziale ha la RB20 per attuarlo?

Con il budget ormai ridotto al minimo e con le riparazioni necessarie alla vettura di Perez, sembra difficile che possano essere investiti ulteriori capitali nello sviluppo della monoposto. Inoltre, il meccanismo dell’Aerodynamic Testing Regulation blocca il team in uno stato di immobilismo per quanto concerne lo sviluppo, che potrebbe pesare enormemente nell’evoluzione di questo ultimo scorcio del mondiale 2024.

Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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