CAMARDA, IL MILAN, IL CONTRATTO E LA (FINTA) PROPOSTA INDECENTE: LA SITUAZIONE

Francesco Camarda è fra i giovani più attenzionati d’Europa. Classe 2008, non solo ha già esordito con la maglia del Milan risultando come il più giovane esordiente nella storia della Serie A avendo debuttato a 15 anni, 8 mesi e quindici giorni in campionato entrando in campo all’83’ di Milan-Fiorentina al posto di Jovic (era il 25 novembre 2023). Di recente ha incantato anche nell’Italia Under 17 segnando due gol al Belgio, procurandosi un rigore e provocando un’autorete. Incanta nella Youth League e avendo bruciato le tappe sa di avere addosso gli occhi di diversi top club del continente, dal Borussia Dortmund ai due club di Manchester.

Da tempo si parla del suo rinnovo? Già, ma quando avverrà? Avendo compiuto 16 anni il 10 marzo scorso avrebbe già facoltà di siglare il primo contratto da professionista. Ma le parti hanno convenuto di aspettare il 1 luglio così da essere in grado di poter firmare un contratto di tre anni completi. Eppure i rumors e le polemiche sotto traccia non mancano.

L’entourage del giocatore è seccato, per usare un termine eufemistico, per le voci che sono circolate nelle ultime ore relative alla richiesta esorbitante di ingaggio del baby fenomeno (2 milioni addirittura) e di commissioni da parte dei suoi agenti (Giuseppe Riso e Marianna Mecacci): 10 milioni la cifra circolata. Gli agenti furibondi smentiscono anche perché fino al compimento del 18simo anno di età di un giocatore non sono previste commissioni per i procuratori che ne propiziano i trasferimenti.

Ciò su cui sta riflettendo Camarda è il progetto tecnico-sportivo del Milan. Vuole sapere che piani ci sono su di lui: dove giocherà? In prima squadra, nella Primavera o nell’Under 23 che è in via di allestimento? E poi, quale sarà il dirigente che ne accompagnerà la crescita? Ibrahimovic? Oppure Kirovski che sta per entrare nei quadri dirigenziali? O il tandem già esistente Moncada-D’Ottavio? Non sono dubbi di poco conto, considerando che Camarda nei prossimi due anni si gioca la carriera. Perciò: c’è un progetto chiaro per cui valga la pena restare a Milano nella squadra per cui ha tifato anche dalla curva? Oppure ascolterà le altre proposte europee per un piano di crescita dettagliato? La sensazione è che la situazione resterà ingarbugliata finchè non si sarà dipanata la matassa relativa agli assestamenti societari.

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