Nel cuore pulsante del calcio milanese, una decisione di portata storica si sta delineando all’orizzonte: Milan e Inter, due delle squadre più blasonate e rivali per eccellenza del panorama calcistico italiano e internazionale, hanno scelto di proseguire il loro cammino condividendo lo stesso stadio. Questa scelta, che riflette non solo una questione di praticità logistiche ma anche di profonda strategia finanziaria, è destinata a influenzare la dinamica sportiva e sociale della città di Milano, con ripercussioni ben oltre i confini della metropoli lombarda. Carlo Pellegatti, sul proprio canale Youtube, ha commentato quanto sta accadendo fornendo un punto di vista decisamente forte.
“Il Milan è partito con San Donato mettendo dei soldi, portando avanti l’accordo di programma, poi si è accorto di non avere il socio per costruire lo stadio e, secondo Franco Ordine, proprio per questo motivo sono iniziati i colloqui con l’Inter. E tutto quello che mi hanno detto per anni ‘per colmare il gap con le squadre inglesi, con le top del campionato, c’è solo una via: lo stadio di proprietà’. Me l’hanno ripetuto tante volte: convinti, sicuri. Anche nel giusto. Io stavo ad ascoltarli, vergognandomi perché gli chiedevo se prendevamo A o B, e adesso lo stadio di proprietà è uno stadio di mezza proprietà“.
Carlo Pellegatti prosegue domandandosi: “allora il gap con le grandi squadre, a questo punto, possiamo ridurlo ma a metà. Non so che calcoli abbiano fatto, ma come dice Ordine in modo gergale, c’è il rischio di fare una figura barbina”.
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