MOTOGP | LE MANS, PROVE: MARQUEZ DA RECORD PRECEDE QUARTARARO E BAGNAIA

La batosta di Jerez sembra essere ormai definitivamente alle spalle per Marc Marquez, che ha chiuso il venerdì del Gran Premio di Francia di MotoGP con i galloni di grande favorito. Nella sessione pomeridiana, quella che stabilisce i nomi dei dieci piloti che hanno accesso diretto alla Q2, il pilota della Ducati ha fatto una gran differenza, in particolar modo fino a quando si è trattato di lavorare sul passo, perché in quel momento il suo margine sulla concorrenza superava addirittura i quattro decimi.

La sua superiorità poi è stata confermata quando è stato il momento di fare il time attack, perché già al primo tentativo l'otto volte campione del mondo ha sfoderato il nuovo record della pista di Le Mans con uno stratosferico 1'29"855. A quel punto, essendo già certo dell'accesso alla Q2, non ha neppure fatto un secondo time attack, tornando a lavorare sul passo gara e probabilmente sulle prove comparative tra il telaio standard e quello evoluzione che ha portato avanti oggi.

Alla bandiera a scacchi i distacchi non sono stati così pesanti, ma perché i suoi avversari hanno avuto tutti a disposizione un secondo time attack per avvicinarsi. E possono sorridere in casa Yamaha, perché il secondo tempo di Fabio Quartararo in 1'30"032 è la conferma che il weekend di Jerez, con il ritorno in pole e sul podio, non è stato affatto un fuoco di paglia, ma che la M1 ha fatto un passo avanti concreto, soprattutto nelle sue mani. Ma lo prova anche il sesto tempo di Jack Miller, che con quella del Prima Pramac Racing ha chiuso a 422 millesimi dalla vetta.

Tra quelli che si sono migliorati con il secondo time attack c'è anche Pecco Bagnaia, alla fine terzo a 184 millesimi da Marquez. Il piemontese, che invece sulla sua Ducati sta utilizzando finalmente il nuovo abbassatore dopo averlo scartato in inverno, ha però preservato una gomma soft, perché il suo secondo tentativo lo ha fatto con la stessa posteriore del primo. Dunque, il suo 1'30"039 va considerato un tempo che non è affatto male.

A completare la top 5 ci sono poi le due Ducati del Gresini Racing, con Fermin Aldeguer che per la prima volta in questa stagione è riuscito a mettersi davanti al compagno di squadra. Il rookie spagnolo ha sfoderato un ottimo 1'30"221, che lo ha posto 45 millesimi davanti alla GP24 gemella del leader iridato Alex Marquez, fin qui parso forse leggermente meno in palla rispetto alle uscite precedenti.

Detto del sesto tempo di Miller, a seguire ci sono le due KTM di Pedro Acosta, reduce dall'operazione per risolvere un problema di sindrome compartimentale, e di Maverick Vinales. Lo "Squalo di Mazarron" ha pagato quattro decimi e si è preso la palma di miglior RC16 con due di margine sul collega di Roses, che però probabilmente avrebbe potuto fare anche meglio se non fosse incappato in una scivolata senza conseguenze alla curva 9.

Dopo un turno molto travagliato, con tanto di problema con l'abbassatore rimasto bloccato, alla fine Franco Morbidelli è riuscito a portare la sua Ducati della Pertamina Enduro VR46 in Q2 con il nono tempo, realizzato in 1'30"509. E proprio sul filo della bandiera a scacchi si sono infilati nella top 10 anche Marco Bezzecchi e l'Aprilia.

Passo indietro quindi per la Honda, che questa volta dovrà vedere tutte le sue moto passare dalla Q1. Il più sfortunato è stato Luca Marini, che è stato beffato da Bezzecchi per appena 53 millesimi, chiudendo 11° davanti a Johann Zarco, che ha vanificato i suoi sforzi con una caduta alla curva 9. A terra c'è finito anche Joan Mir, alla fine 14°, ma alla curva 13.

In mezzo alle RC213V si è infilato anche Enea Bastianini, autore del 13° tempo. Dunque, l'anello debole in casa KTM è stato Brad Binder, solo 19°, e questo stupisce visto che in mattinata aveva addirittura fatto segnare il secondo tempo. Il sudafricano però fa parte dell'elenco dei piloti che sono andati a fare la conoscenza delle vie di fuga, con una caduta alla curva 12. Così come Ai Ogura, solamente 16° con l'Aprilia Trackhouse dopo essere caduto alla curva 7 ad inizio turno.

Molto complicata la giornata di Fabio Di Giannantonio, che non è assolutamente riuscito a trovare feeling con la sua Ducati della Pertamina Enduro VR46 e si ritrova addirittura in 18° posizione, staccato di ben 1"4. Chiude il gruppo invece Lorenzo Savadori, collaudatore Aprilia chiamato ancora una volta a sostituire l'infortunato Jorge Martin. Il pilota romagnolo è alle spalle anche di Takaaki Nakagami, alla prima wild card da tester Honda, e di Miguel Oliveira, che invece è al rientro dopo l'infortunio alla spalla rimediato in Argentina.

2025-05-09T14:31:29Z