10 HULKENBERG. Clamoroso primo podio in carriera per il veterano tedesco, a quasi 20 anni dal debutto in Formula Uno. Ci riesce azzeccando la strategia ma anche guidando con autorevolezza. E si tiene dietro un certo Lewis Hamilton. Scusate se è poco.
10 BINOTTO. Tre anni fa a Silverstone colse la penultima vittoria come capo del reparto corse Ferrari. Adesso l’ingegnere reggiano sta vivendo una sorta di seconda giovinezza con la ex Sauber. Complimenti vivissimi.
9 NORRIS. Onestamente la vittoria gliela regala Piastri con quella sciocchezza dietro safety car. Ma Lando è lì, pronto a sfruttare l’occasione. La sua candidatura al titolo iridato in una settimana ha ritrovato piena credibilità.
9 STELLA. Il capo italiano della McLaren si gode un’altra doppietta Papaya, nonostante la sciocchezza di Piastri. C’è molto della professionalità dell’ingegnere ex ferrarista nella gestione di una supremazia tecnica che pare inattaccabile.
8 GASLY. Bisogna sempre tener conto che Pierre guida la Alpine di Briatore, presumibilmente la monoposto più scarsa del lotto. Ma lui riesce a metterci tantissimo del suo, corre con grinta e merita di finire a punti.
7 STROLL. Colpo di coda del figlio di papà. La Aston Martin azzecca le scelte pneumatiche e lui si installa nei quartieri alti del Gran Premio, facendo arrabbiare il compagno di squadra Alonso. Fa una svirgolata nel finale ma ci sta.
6 HAMILTON. Avrebbe pagato di tasca propria pur di salire sul podio davanti al popolo britannico. Ci prova pure, ma sbaglia anche. Alla fine è una occasione sprecata, a conferma di una dolorosa mediocrità Ferrari.
6 ANTONELLI. Non è cominciata bene l’estate di Kimi, esame di maturità a parte. Ieri il giovanotto di Bologna paga prima pegno ad una scelta folle del muretto Mercedes e poi viene tamponato violentemente nel diluvio da Hadjar. Peccato, ma passerà.
5 LECLERC. D’accordo, l’intuizione allo Start sulle gomme si rivela un boomerang. Ma dopo c’era un Gran Premio ancora tutto da disputare e invece Carletto si aggroviglia in un patema d’animo che è lo specchio di una situazione triste.
5 PIASTRI. Per carità, il driver non si discute. E nemmeno ha tutti i torti quando avverte di considerare eccessiva la penalizzazione dei commissari per l’errore commesso dietro la safety car. Ma resta il fatto che ha buttato via una gara già vinta.
4 RUSSELL. Si arrabbia via radio con i tecnici Mercedes, a suo dire colpevoli di non volergli montare le gomme da asciutto. Invece avevano ragione loro: quando gliele danno, George non sta proprio in pista. Non ci ha fatto una gran figura, in termini di sensibilità di guida.
2025-07-06T16:32:54Z